Attualità

Moby Prince, ventisei anni senza verità

Fratoianni scrive a Loris Rispoli: "Sinistra Italiana è vicina ai parenti delle vittime". Nogarin: "Ancora lontani dalla verità"

Un momento della cerimonia (foto di Filippo Nogarin, da Facebook)

Sono passati 26 anni da quel tragico aprile del 1991, quando la nave Moby Prince impattò contro una petroliera in rada a Livorno. Nell'incidente morirono 140 persone. Oggi a Livorno si è svolta la cerimonia in ricordo delle vittime, con l'inaugurazione del Giardino della memoria e la piantumazione di 140 piantine, ognuna a simboleggiare una vita spezzata dalla tragedia.

Il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni scrive al presidente dell'Associazione familiari vittime del Moby Prince Loris Rispoli: "Siamo stati fra i primi a batterci in Parlamento per l'istituzione di una Commissione di inchiesta che facesse realmente luce sui fatti e finalmente i frutti di quel lavoro iniziano ad essere visibili - scrive Fratoianni- La verità processuale appare sempre più fragile e messa in discussione da elementi e incongruenze, che stanno lentamente venendo alla luce. A distanza di 26 anni dalla tragedia, penso di poter dire che la verità è molto vicina e con la verità, anche la giustizia per le 140 persone che hanno perso la vita in quel disastro. Vi siamo vicini, cari familiari - conclude Fratoianni - perché non vi siete mai arresi per capire cosa accadde realmente quella notte del 10 aprile 1991 davanti al porto di Livorno e perché  sono davvero troppi 26 anni senza verità e giustizia. Un abbraccio".

"Vogliamo i nomi dei responsabili della strage del Moby Prince  -scrive su Facebook il sindaco Filippo Nogarin- Lo dobbiamo ai parenti delle 140 vittime, lo dobbiamo ai cittadini di Livorno, lo dobbiamo alla storia. Sono passati 26 anni, non possiamo più attendere. Oggi un piccolo spiraglio di luce si sta aprendo nella coltre di nebbia che avvolge questa vicenda, anche grazie al lavoro della commissione d'inchiesta. Ma siamo ancora lontani dalla verità".

Presente alla cerimonia anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani: “Questa rimane una delle ferite aperte nella comunità toscana. La Regione si impegnerà in tutti i modi possibili per tenere sempre vivo il ricordo e stimolare la giustizia e l’accertamento dei fatti", ha detto Giani.