Attualità

Covid-19, petizione delle scuole di danza

Una lettera inviata al Comune per descrivere "La situazione disastrosa" nella quale le ventuno scuole cittadine si ritrovano a causa delle restrizioni

Nei giorni scorsi le 21 scuole di danza di Livorno hanno inviato al Sindaco e agli assessori al Lavoro, alla Cultura e al Sociale una lettera aperta.

Come riportato nella petizione, viene descritta la situazione "disastrosa" (affitti, bollette, compensi, SIAE, Tari e altro) in cui si sono ritrovate le scuole di danza e i propri collaboratori (circa 100) , all'indomani delle "giuste misure restrittive previste dal Dpcm antiCOVID 19".
Situazione "negativa e particolarmente complicata in quanto il Dpcm  non prevede al momento alcun tipo di aiuto a queste realtà che  vivono esclusivamente con le quote dei loro soci" ( dai primi di  marzo chiaramente sospese) e tenutesi ad uniformarsi alle indicazione  del CONI per quanto riguarda i regolamenti(sanitari, amministrativi) , e purtroppo "ad oggi essendo inquadrate molto precariamente come Associazioni Sportive Dilettantistiche si ritrovano senza alcuna tutela".

Nella petizione si fa riferimento a numeri nazionali e locali ( quasi un milione e mezzo di allievi in Italia, cinquemila iscritti a Livorno ). Al Comune, congiuntamente al Governo, viene chiesto di sospendere il pagamento dei canoni di locazione, annullamento di Tari e Tasi, posticipo delle rate dei mutui, abbattimento del cinquanta per cento delle spese per le utenze, l'istituzione di un fondo per rimborsare i costi sostenuti sulle polizze assicurative, una fonte di reddito di almeno cinquecento euro al mese per ogni insegnante, la parificazione delle associazioni sportive alle piccole e medie imprese per l'accesso a strumenti di finanziamento agevolato.