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"De Falco non tornerà ai servizi operativi"

Così il governo ha risposto a un'interrogazione presentata dal deputato Pd Federico Gelli. "Al momento non si prevede di riportarlo al vecchio ruolo"

Il comandante Gregorio De Falco, l'uomo che la notte del naufragio della Concordia urlò a Francesco Schettino di tornare sul transatlantico nel corso di una una telefonata divenuta famosa in tutto il mondo, resta nell'ufficio studi della Capitaneria di porto di Livorno. 

Niente reintegro ai servizi operativi, quindi, come richiesto da De  Falco dopo che i suoi superiori avevano deciso, qualche mese fa,  di trasferirlo ad altro incarico. Una decisione che De Falco ha contestato duramente e che ha innescato una vera e propria mobilitazione in suo sostegno, da parte dei cittadini (in pochi giorni una petizione popolare è stata sottoscritta da migliaia di persone) e del mondo politico.

Ma il governo non sembra intenzionato a mettere bocca nella vicenda e nella risposta all'interrogazione di Gelli sottolinea che, nel 2011, lo stesso De Falco indicò l'incarico di responsabile dell'ufficio studi fra quelli che gli sarebbe piaciuto ricoprire. De Falco però si riferiva alla Direzione marittima di Genova e non a quella di Livorno.

Sempre nella risposta all'interrogazione si fa presente che mantenere a Livorno De Falco renderà più agevole alle autorità giudiziarie continuare ad avvalersi della sua consulenza per le indagini sulla tragedia della Concordia.