Attualità

"In sciopero della fame per il Moby Prince"

E' la clamorosa protesta annunciata dall'associazione dei familiari se non partiranno i lavori della commissione d'inchiesta parlamentare sulla strage

Nell'agosto scorso la vicenda della Moby prince sembrava essere ad una svolta, con il voto unanime delle aule di Camera e Senato per l'istrituzione di una commissione di incheista per far luce sulle vicende che portarono al rogo del traghetto che causò la morte di 140 persone nella notte del 20 aprile 1991. 

Eppure da quella data poco o nulla si è mosso. A denunciarlo è Loris Rispoli, presidente dell'associazione 140 che riunisce i familiari delle vittime, in una lettera indirizzzata al presidente del Senato, Pietro Grasso. "Non riusciamo a capire perché quel voto unanime non si è trasformato in un gruppo di lavoro che comincia un percorso" si legge nella missiva. 

"Personalmente non tollero di essere preso in giro da nessuno, né tantomeno i silenzi e i ritardi" aggiunge Rispoli, che annuncia: "Dalla mezzanotte del 1° novembre, se non ci sono novità da parte del Senato, inizierà uno sciopero della fame che si concluderà soltanto quando sarà insediata la commissione d'inchiesta".