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"I resti della Moby sono una carezza al cuore"

Loris Rispoli racconta a Toscanamedia l'emozione davanti agli oggetti strappati alle fiamme che 29 anni fa avvolsero la nave carica di passeggeri

Una telefonata da parte della Polizia di frontiera marittima "Abbiamo qualcosa per lei", è iniziata così una lunga attesa per Loris Rispoli, presidente dell'Associazione 140 familiari Vittime moby prince che è tornato in possesso di alcuni oggetti rimasti per anni a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Una consegna formale carica di significati?

"Una emozione fortissima piena di cordialità. E' stata come una carezza vista la partecipazione al mio dolore espressa da parte degli ufficiali della Polmare che non ringrazierò mai abbastanza. Dentro quegli oggetti c'è tutto, ci sono l'amore e la rabbia".

Cosa ha trovato nel plico?

"Quando ho aperto la busta ed ho sistemato il contenuto sul tavolo il tempo si è fermato. Per tanti anni abbiamo creduto che tutto fosse andato perduto, invece no. In ogni singolo oggetto c'è un pezzo di vita. Ci sono tante chiavi che rappresentano un mancato ritorno a casa e poi orologi senza lancette sui quali il tempo non è mai passato. Ho trovato anche alcune lenti e persino un paio di occhiali ancora intatti. C'era un biglietto del treno ed anche una ricevuta sbiadita. In una scatolina c'erano alcune spille con scritto "Moby è sempre" ed è quello che vale anche per noi. Per noi Moby sarà per sempre".

Sono trascorsi 29 anni, è ancora doveroso ricordare?

"E' necessario. In settimana avrò un incontro con l'amministrazione livornese per le celebrazioni dei 29 anni dalla strage, in quell'occasione vorrei proporre anche una mostra di tutte le chiavi e gli orologi affinché la memoria resti viva"

E poi?

"Vorrei che l'Armadio della Memoria creato presso la Biblioteca della Regione Toscana, a Firenze, custodisse questi oggetti assieme ad altri ricordi del nostro drammatico passato proprio perché l'aspetto più importante è conservare la memoria di quanto è accaduto. Lo dobbiamo a coloro che non ci sono più e lo dobbiamo a noi tutti ed a chi deve ancora nascere".

Il 10 aprile 1991 il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo entrano in collisione al largo del porto di Livorno, nell'incendio che si sviluppa a bordo perdono la vita 140 persone. L'Armadio della Memoria è l'archivio nato per conservare traccia dei disastri della Moby Prince, del disastro di Viareggio e del naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio.