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Mukki, da Torino via libera alla fusione

Nascerà così la Centrale del latte d'Italia, terzo polo nazionale: 200 milioni di fatturato, 430 dipendenti e 5 stabilimenti

Il consiglio d'amministrazione della Centrale del latte di Torino ha approvato il progetto di fusione con Mukki, la centrale del latte di Firenze, Pisa e Livorno, fissando allo stesso tempo il valore di concambio delle azioni: ogni azione della società torinese varrà 6,1965 azioni di quella toscana.

Un cambio giudicato congruo da Banca IMI, l'advisor finanziario scelto dall'azienda piemontese. A questo punto la palla passa a Mukki: non appena l'80% dei detentori del capitale sociale della centrale del latte approverà il progetto di fusione, verrà convocata l’assemblea straordinaria della Centrale del latte di Torino per l’approvazione definitiva.

Secondo quanto previsto dal progetto Mukki verrà scorporata e si trasformerà nella Centrale del Latte della Toscana, interamente controllata da Centrale del latte Italia, con sede legale ed operativa a Firenze. Operazione volta a garantire la tutela del sito produttivo, la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e consolidamento patrimoniale.

L'efficacia della fusione e l'inizio negoziazione delle azioni della Centrale del latte Italia saranno operative entro il 30 settembre 2016.

Dopo la fusione il capitale della nuova società, in larga parte in mano ad enti pubblici, sarà così suddiviso: 

- Finanziaria Centrale Latte Torino 36,99%;

- Comune di Firenze 12,25%; 

- Fidi Toscana 6,83%; 

- Comune di Pistoia 5,26%; 

- Lavia  3,99%;

- famiglia Luzzati 2,56%; 

- Camera di Commercio di Firenze 2,31%;

- Comune di Livorno 0,97%.