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Rivoluzione per 4mila pazienti diabetici

Al via la sperimentazione che prevede l'inserimento dei dati dei sensori direttamente nel fascicolo sanitario elettronico

Foto di repertorio

Quattromila diabetici, residenti sul territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest, potranno consultare e conservare i dati relativi alla concentrazione di glucosio nel sangue rilevati dai loro sensori direttamente nel fascicolo sanitario elettronico.

“Come annunciato nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Eugenio Giani – ha ricordato Graziano Di Cianni, coordinatore dell’Area Diabetologica dalla Usl Toscana nord ovest – i cittadini toscani saranno i primi in Italia e in Europa a poter beneficiare di questa grande innovazione tecnologica che avrà effetti positivi immediati sia per i cittadini sia per gli operatori sanitari. Da una parte, infatti, i diabetici potranno archiviare e conservare i dati non più in app esterne, ma direttamente all’interno del loro fascicolo sanitario, dall’altra i medici delle strutture diabetologiche o ai medici di famiglia che hanno in cura quei pazienti potranno verificare in qualsiasi momento l’andamento dei parametri rilevati e intervenire in caso di problematiche. In questo modo confidiamo di poter abbattere ulteriormente i ricoveri per picchi glicemici. Circa una decina di anni fa gli accesi al Pronto Soccorso per questo tipo di problematica arrivavano a 130 all’anno, quindi più di due casi alla settimana. Adesso siamo arrivati a poche unità grazie ad una maggiore consapevolezza dei diabetici, ma anche grazie all’utilizzo di strumenti molto efficienti come i sensori. Questa ulteriore innovazione siamo convinti possa ridurre ancora il portato dai nostri pazienti alle strutture di emergenza con beneficio per loro, ma anche per tutti i cittadini”.

La nuova tecnologia si integra con le piattaforme informatiche sviluppate dalla Regione Toscana nell’ottica della semplificazione, facilitando l’accesso ai servizi sanitarie e la continuità di cura tra il medico, lo specialista ed il paziente. I sensori in uso sono quelli già forniti dal sistema sanitario regionale ai pazienti diabetici, ossia sensori FGM (Flash Glucose Monitor), mentre il motore di integrazione è una soluzione ‘aperta’ e dunque implementabile con ogni fornitore di dispositivi medici presente sul mercato, anche per altre patologie croniche.

“La novità avrà ricadute positive in situazioni con complessità di vario tipo penso ad esempio a quelle dovute al territorio: la possibilità di condivisione in tempo reale del dato permetterà di abbattere qualsiasi barriera fisica o distanza. – ha continuato Di Cianni – Tutto questo faciliterà ovviamente lo sviluppo della telemedicina consentendo ai medici di poter visitare a distanza i pazienti avendo da subito sottomano il quadro completo degli accertamenti fatti o orientando così verso i percorsi di assistenza più adeguati al bisogno di ciascuno. Confidiamo che a questo passo in avanti nel percorso di sviluppo tecnologico possano seguirne a breve altri, penso ad esempio alla possibilità di inserire nel fascicolo elettronico le immagini acquisiste tramite retinografo facendole magari analizzare ad una intelligenza artificiale che possa diagnosticare in pochi attimi eventuali patologie”.