Cronaca martedì 24 settembre 2024 ore 20:13
Maltempo, chiesto stato di emergenza nazionale
Unità di crisi a Castagneto Carducci con l'assessora regionale Monni, i sindaci dei Comuni coinvolti, Protezione civile e tutte le istituzioni
CASTAGNETO CARDUCCI — Unità di crisi della Protezione Civile regionale a Donoratico. L’assessora regionale all’Ambiente e alla Protezione civile, Monia Monni, é arrivata nel pomeriggio per un sopralluogo diretto sul territorio di Castagneto Carducci.
Per fare il punto della situazione su tutti i territori colpiti dal maltempo, si è svolta, nella sala del C.O.C., la riunione dell’unità della Protezione Civile con l’assessora Monni, la sindaca Sandra Scarpellini, i sindaci dei Comuni coinvolti, i tecnici delle Province di Livorno e Pisa e le prefetture di Livorno e Pisa, Genio civile, Consorzio di Bonifica e Vigili del Fuoco.
La situazione si sta normalizzando dal punto di vista degli interventi, permangono delle situazioni critici ma le squadre sono al lavoro per risolvere nel più breve tempo possibile.
"Al termine dell'Unità di crisi ci siamo dati come priorità quella di intervenire sui punti critici che si sono evidenziati - ha detto Monni - anche in previsione della perturbazione prevista per le prossime ore".
Riguardo all’emergenza climatica ed alla possibilità di interventi da parte della Regione per scongiurare ulteriori situazioni di pericolo, Monni risponde: “Dobbiamo aspettarci un autunno molto complicato, un autunno che tra l’altro è iniziato in anticipo rispetto a quanto accadeva qualche anno fa. Purtroppo i fenomeni meteoclimatici sono sempre più intensi e sempre più frequenti, e purtroppo questi fenomeni temporaleschi, molto potenti e molto localizzati, sono in grado di fare grossi danni. Sono fenomeni difficili anche da prevedere: l’allerta gialla segnala che possono esserci temporali di forte intensità, ma i limiti scientifici e tecnologici, che esistono, comunque non ci permettono una precisione tale da poter dire dove e con quale intensità si verificherà l’evento”.
“La Regione Toscana – aggiunge - ha chiesto al Governo di intervenire sia con risorse che con adeguamenti normativi, ma al momento non siamo a niente”.
“Stiamo lavorando autonomamente – spiega - con tutte le risorse a nostra disposizione: quelle regionali, quelle nazionali, quelle del Dipartimento di Protezione Civile, quelle europee, ma non basta. Prima dell’alluvione del 2 novembre 2023 erano in corso cantieri per 700 milioni e, come ogni anno avevamo investito 200 milioni in prevenzione e manutenzione, ma dopo il 2 novembre abbiamo bisogno di interventi per oltre un miliardo e 100 milioni per ricostruire. Di questi soldi non sappiamo niente”.
“Oggi parte una nuova richiesta di Stato di emergenza nazionale – conclude Monni - E’ chiaro che servono risorse ingenti ma non solo, servono anche interventi legislativi urgenti, perché non è possibile che per realizzare un’opera urgente di mitigazione del rischio fuori dalle somme urgenze si debba sottostare alle stesse regole amministrative di una normale lottizzazione. Quindi per mettere al sicuro i nostri cittadini abbiamo bisogno di soldi ma non solo, anche di regole più semplici per permettere interventi più rapidi”.
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