Inglese e lavoro, un rapporto imprescindibile

LIVORNO — Gli italiani sanno quanto l’inglese sia importante, ma non sanno l’inglese. Secondo alcuni studi della Commissione Europea, di Eurostat e di altri uffici statistici Danimarca, Olanda e Svezia sono i tre Paesi sul podio per quanto riguarda la conoscenza dell’inglese da parte della popolazione. L’Italia è penultima, seguita solamente dalla Francia. Il dato diventa ancora più sconcertante se si tiene conto del fatto che la disoccupazione giovanile in Italia è quasi al 38% e che il 23% di chi cerca lavoro è stato scartato in alcuni colloqui a causa del proprio livello di inglese.

Brexit o non brexit, a prescindere che si cerchi lavoro all’estero o in Italia, l’inglese bisogna saperlo. La maggior parte delle aziende lo richiedono, ma questa non è l’unica ragione. François Grin, nel suo English as Economic Value, afferma che il ritorno economico dell’investimento nello studio dell’inglese è un dato reale. In Svizzera, per esempio, chi parla inglese guadagna in media il 18% in più di chi, a parità di posizione, non conosce la lingua.

L’inglese non è solamente la lingua più utilizzate nelle aziende del mondo, Italia compresa, ma è anche la l’idioma più diffuso in Internet. Questo dato, all’apparenza scontato, diventa assolutamente fondamentale se si pensa che - sempre e ancora di più in tempi di crisi dove è necessario distinguersi dalla massa per ottenere un lavoro - tra i requisiti che gli addetti alle Risorse Umane cercano c’è, in tutti i campi, la capacità di mantenersi sempre aggiornati, di essere curiosi e dinamici, di essere in grado di apportare qualcosa di nuovo all’azienda e di non essere fermi a conoscenze ormai superate. Chi non è in grado di leggere e capire l’inglese è sempre un passo indietro rispetto agli altri perché si preclude la possibilità di accedere a enormi quantità di informazioni.

Gli italiani sono consapevoli dell’importanza di questa lingua straniera, al punto che circa il 55% di chi si impegna in lezioni d’inglese presso una scuola afferma di farlo per ragioni di lavoro. Il 30% lo studia per viaggiare e conoscere nuove culture, che sono altre ottime ragioni e non per forza slegate dalle necessità lavorative. Oggi, infatti, sempre più mestieri richiedono di viaggiare o di rapportarsi con persone di altri Paesi e l’inglese è l’unica lingua che permette di comunicare con tutti. La mobilità e l’elasticità mentale sono requisiti necessari e secondo le statistiche chi non viaggia mai ha meno probabilità di ottenere posizioni lavorative più remunerative e con maggiori possibilità di carriera.

Alla luce di questi dati sono sempre di più gli italiani che iniziano a studiare inglese o che stanno cercando di migliorare il proprio livello, anche se il 47% è ancora principiante, il 46% è a livello intermedio e solo il 7% possiede un inglese avanzato. Un grande problema è trovare una scuola d’inglese adatta alle proprie esigenze, veramente in grado di portare lo studente a un gradino successivo. La scelta è vastissima, ma è bene farla perché, come abbiamo visto, si tratta di un vero e proprio investimento economico per il proprio futuro. Poiché un dato rilevante è che il metodo più efficace e veloce per migliorare il livello linguistico è quello di viaggiare all’estero e parlare con persone straniere, una delle offerte più interessanti è offerta dalla scuola d’inglese Wall Steet English di Livorno: insieme al corso di inglese, infatti, viene regalato un volo di andata e ritorno per due persone in una città Europea a scelta. 

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