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Sport mercoledì 13 aprile 2022 ore 16:53

Dieci anni fa la tragedia di Piermario Morosini

La cerimonia in Comune

Il 14 Aprile 2012 il giocatore amaranto moriva sul campo di Pescara. Tre eventi in città e il ricordo del presidente della Toscana Giani



LIVORNO — Domani ricorrono i 10 anni dalla morte di Piermario Morosini, avvenuta mentre allo stadio Adriatico di Pescara stava disputando con la maglia del Livorno una partita del campionato di Serie B, fulminato da un malore di natura cardiaca. Il giocatore, che non aveva ancora compiuto 26 anni, aveva vinto la medaglia di bronzo ai campionati d’Europa con la Nazionale italiana Under 21. La città di Livorno, in questi giorni, si è impegnata nel ricordo di questo giovane e sfortunato calciatore che fu stroncato da un malore su un campo di gara.

Nella giornata di ieri si sono tenuti tre eventi. Alle 12 è stata inaugurata la mostra delle maglie indossate da Piermario Morosini nella sua carriera di calciatore, allestita nella Galleria del centro commerciale “Le fonti del corallo”. 

Alle 16,30 la squadra del Livorno Calcio, la fidanzata di Piermario Morosini e il suo amico più caro sono stati ricevuti dal sindaco Luca Salvetti nella Sala Cerimonie a Palazzo Comunale per un momento commemorativo. Il Sindaco ha donato due pergamene con la seguente motivazione: “La città di Livorno in ricordo di Piermario Morosini, nel decennale della scomparsa”, due gagliardetti del Comune di Livorno ed un mazzo di fiori. Alle 18, infine, il vescovo Simone Giusti ha officiato la messa in ricordo del giocatore scomparso 10 anni fa.

“Impossibile dimenticare la tragedia umana e sportiva di Piermario Morosini - ha commentato oggi Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana -, il giocatore del Livorno che perse la vita durante una partita a Pescara. Un giovane si accascia mentre gioca a pallone, rimane immobile e smette di vivere in un modo così improvviso e drammatico da lasciare pietrificati tutti. La sua tragedia è rimasta scolpita nella memoria collettiva fino a diventare il simbolo delle morti improvvise nel mondo dello sport. Dopo quella tragedia, purtroppo, ne sono seguite altre. Solo per rimanere al calcio, come dimenticare quella di Davide Astori, il capitano della Fiorentina che fu ucciso da una crisi cardiaca nel sonno? Molto si sta cercando di fare per prevenire epiloghi così drammatici e luttuosi. Eppure il problema delle morti improvvise degli atleti e dei giovani non è stato superato. Come società, come istituzioni, dobbiamo fare ancora di più. I controlli, per quanto stringenti, devono essere intensificati e le regole maggiormente rispettate se non si vogliono piangere nuovi Morosini o nuovi Astori”.

“La prevenzione è fondamentale per contrastare il fenomeno delle morti improvvise dei giovani e degli atleti e più in generale per diminuire il rischio di tragedie nello sport - ha concluso Giani -. Per questo, come Regione Toscana, stiamo mettendo in campo iniziative e politiche attive tese proprio a favorire le misure di prevenzione a partire dalla capillare presenza di presidi medico-sanitari e di defibrillatori negli impianti sportivi di tutto il territorio regionale”.


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