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Cronaca venerdì 25 marzo 2022 ore 15:30

La maxi truffa porta al deposito dei soldi falsi

Inchiodata una banda di truffatori residenti in Nord Italia. Sequestrati 60 milioni in banconote false. Le indagini scattate dopo una truffa a Livorno



LIVORNO — Avrebbero raggirato una famiglia acquistando gioielli con banconote false. La truffa, avvenuta a Livorno, ha fatto da apripista all’operazione Rip-deal, che ha smascherato una banda di truffatori seriali e portato al sequestro di 60 milioni di euro in banconote false.

Le indagini condotte dalla polizia sono iniziate nell'estate 2020, quando una famiglia della provincia di Livorno prese appuntamento con dei sedicenti gioiellieri con attività in diverse località del Piemonte, per vendere dei gioielli di famiglia. Nell’incontro preliminare, spiega una nota della questura, i beni vennero valutati 264mila euro.

La truffa si sarebbe concretizzata durante l'appuntamento per la compravendita, fissato dagli acquirenti nella business room di un prestigioso hotel. Una volta tornati a casa, gli ignari venditori realizzarono di essere stati pagati con banconote false.

Secondo quanto ricostruito, infatti, gli abili truffatori avrebbero ripetutamente consegnato la stessa mazzetta di banconote autentiche, facendole contare alla parte offesa con una macchinetta conta soldi per poi sostituirle con una mazzetta falsa e ripetendo il raggiro sino al raggiungimento della cifra concordata.

Una volta individuati i presunti truffatori, tutti residenti nel Nord Italia, sono scattate le perquisizioni, a Bergamo e Torino, dove nel frattempo si era spostato colui che è ritenuto il “capo”.

Nel corso delle attività, gli investigatori della squadra mobile di Livorno in collaborazione con gli uffici delle questure territorialmente competenti, hanno sequestrato banconote da 100 euro false, identiche a quelle utilizzate per la truffa in questione, oltre ad una pistola taser e una lampada uv per verificare la veridicità delle banconote.

Nelle pertinenze dell’abitazione di uno degli indagati sarebbe poi stato individuato un vero e proprio deposito di banconote false, in varie valute (euro, dollari statunitensi, kune croate e franchi svizzeri), per un corrispondente valore nominale di oltre 60 milioni di euro, presumibilmente destinate ad altre truffe.

Alla luce di quanto accertato 4 persone tra i 21 e i 29 anni sono state denunciate.


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