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Cronaca lunedì 07 dicembre 2020 ore 09:45

Pini crollati, "E' colpa delle potature"

Lo sostiene la Lipu di Livorno, che già nei giorni scorsi aveva sollevato il problema:"Alleggerendo le chiome si alterano le funzioni biologiche"



LIVORNO — "In questi giorni, a seguito dei forti temporali che si sono abbattuti sulla città, sono crollati alcuni alberi, soprattutto pini nel quartiere Fabbricotti. Quando un albero cede, le piante vengono subito additate come “killer” e pericoli pubblici. Senza invece chiederci: come erano state gestite? Sono stati effettuati i controlli di stabilità? Chi per primo si reca sul posto dovrebbe operare allo stesso modo degli investigatori che intervengono sulla scena del crimine: prima di rimuovere qualsiasi cosa (in questo caso tagliare a pezzi l’albero) è necessario raccogliere gli indizi che permettano di risalire alla cause del cedimento".

Lo sostiene la Lipu di Livorno, dopo quanto avvenuto col maltempo delle ultime ore.

"In realtà gli alberi e le siepi vengono costantemente potati, riducendo le chiome ai minimi termini, pensando erroneamente che la sicurezza possa aumentare", sostiene Cecilia Giorgetti, consigliere nazionale Lipu:" Al contrario, alleggerendo le chiome si alterano le funzioni biologiche e per quanto riguarda le continue spalcature che vengono effettuate ai pini, i fatti di questi giorni dimostrano chiaramente che non scongiurano il crollo delle piante. Ciò accade perché i pini non sono in grado di ricacciare nuovi rami (in sostituzione di quelli tagliati), tanto che per recuperare la massa verde fotosintetizzante sono costretti a svilupparsi in altezza, causando l'assottigliamento del tronco". 

"Bisogna quindi essere consapevoli che una sicurezza al 100% si potrebbe ottenere soltanto eliminando tutti gli alberi dalle città, ma questo è del tutto insostenibile perché -al contrario- abbiamo estremamente bisogno del maggior volume di vegetazione, in grado di contrastare i cambiamenti climatici (attraverso l’assorbimento di anidride carbonica) e di filtrare gli inquinanti atmosferici (al primo posto le polveri sottili, pericolosissime per i nostri polmoni e la nostra salute e anche in grado di trasportare i virus quali il Covid)", conclude Giorgetti.


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