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Attualità giovedì 30 gennaio 2020 ore 16:56

Mieloma ti sfido, parola di Aldo Montano

Aldo Montano davanti all'installazione della campagna "Io ti sfido"

Il campione olimpico è il testimonial della campagna di sensibilizzazione sul mieloma multiplo dell'Ail. In Toscana 250 nuovi casi all'anno



FIRENZE — “Mieloma ti sfido. Io non mi lascio cadere”, la campagna di sensibilizzazione promossa da Ail (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma onlus) insieme a La Lampada di Aladino, approda a Firenze con due testimonial d’eccezione, i campioni olimpici di scherma Aldo Montano ed Elisa Di Francisca. L’installazione itinerante “I Duellanti”, collocata in piazza della Repubblica con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze e inaugurata oggi, sarà visibile fino al primo febbraio. L’obiettivo? Richiamare l’attenzione su questa forma aggressiva di tumore del sangue, ancora poco conosciuta e che condiziona la qualità di vita dei pazienti.

“Ancora una volta lo sport si mette al servizio della salute, proponendo corretti stili di vita e modelli di comportamento, che aiutino ad affrontare sfide importanti come possono essere le malattie - ha dichiarato l’assessore al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione sociosanitaria Stefania Saccardi - Da tempo lavoriamo su queste tematiche in stretta collaborazione con le associazioni, che ringrazio per essere accanto ai malati e alle loro famiglie sempre con grande impegno e generosità. I contenuti di questa campagna di sensibilizzazione aiutano a diffondere la consapevolezza di una malattia importante, che va riconosciuta in tempo per una diagnosi precoce e il miglioramento della prospettiva di vita. Si tratta di messaggi positivi di speranza grazie ai progr essi della ricerca e a una comunità che sa fare rete a tutti i livelli”.

In Toscana sono circa 250 i nuovi casi diagnosticati ogni anno e diverse centinaia i pazienti, che convivono con la malattia e che possono avvalersi di Centri ematologici di eccellenza come quello dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, a Firenze, con ambulatori, day hospital, équipe dedicati.

Oggi gli esiti delle ricerche medico scientifiche in termini di nuovi farmaci, le diagnosi più precoci e la disponibilità di terapie come quella di mantenimento dopo il trapianto di cellule staminali autologhe, hanno migliorato molto la qualità di vita dei pazienti e aumentato la loro possibilità di sopravvivenza, che rispetto a dieci anni fa si è pressoché raddoppiata. I progressi nella ricerca e nella cura del mieloma multiplo sono frutto di un obiettivo sfidante ben preciso: trovare una cura definitiva per questa patologia, che richiede un approccio multidisciplinare.

Dopo i linfomi non-Hodgkin, il Mieloma multiplo è il secondo tumore del sangue per diffusione e colpisce prevalentemente le persone anziane - in prevalenza dopo i 60 anni - ed è caratterizzato dall’alternanza tra periodi di remissione, grazie all’efficacia delle attuali terapie, e la comparsa di recidive che hanno un impatto pesante sul piano fisico che psicologico.

In Italia si registrano ogni anno circa seimila nuovi casi di Mieloma multiplo.

In Toscana i pazienti possono avvalersi sia di Centri ematologici di eccellenza sia del sostegno di associazioni di volontari impegnati in prima linea come la sezione Ail di Firenze, attiva sul territorio dal 1972, anno della sua fondazione.

Oggi i pazienti con mieloma multiplo sono, quindi, sempre meno soli nel loro percorso di cura grazie al lavoro infaticabile e integrato di medici, infermieri, ricercatori e caregiver, e al sostegno di campagne di sensibilizzazione, supportate da associazioni come Ail e La Lampada di Aladino.

La campagna di sensibilizzazione sul Mieloma multiplo, che tra il 2018 e il 2019 ha interessato Ancona, Bari, Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Roma, prosegue dunque il suo camminoe scegliendo Firenze come prima tappa del 2020. Sarà successivamente a Brescia, a Catania, a Udine e a Verona. La metafora della scherma e della sfida tra duellanti, con il coinvolgimento di Aldo Montano (medaglia d’oro nella sciabola ai Giochi olimpici di Atene 2004) e di Elisa Di Francisca (due ori nel fioretto alle Olimpiadi di Londra 2012 e l’argento alle Olimpiadi di Rio 2016) vuole essere un invito a non arrendersi mai e a superare le sfide della vita e, nel caso specifico, a confidare nella ricerca e nelle terapie che allontano le ricadute.

“I veri campioni sono i pazienti che combattono ogni giorno contro la malattia e in questa lotta sono soli perché in loro devono trovare prima la forza e la volontà per reagire - ha sottolineato Montano - La squadra che supporta fa il resto e quando la malattia incalza, rimonta e sembra che abbia preso il sopravvento sai dove colpire per sconfiggere l’avversario”.


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