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Attualità giovedì 27 giugno 2019 ore 11:17

Un'unità di strada nella lotta alla prostituzione

L’iniziativa, attiva a Collesalvetti e Stagno, fa parte del progetto della Rete territoriale contro le nuove schiavitù



COLLESALVETTI — Attiva un'unità di strada contro lo sfruttamento della prostituzione a Collesalvetti e Stagno. Lo rende noto la Privincia di Livorno fornendo i dettagli dell’iniziativa parte del progetto della Rete territoriale contro le nuove schiavitù.

L'obiettivo è quello di creare contatti e relazioni con le persone che si prostituiscono ed avviare possibili percorsi di protezione e integrazione sociale per chi decide di sottrarsi al mercato dei corpi.

Con questi obiettivi l’Associazione Randi, con il sostegno della Rete territoriale contro lo sfruttamento della Provincia di Livorno, ente cofinanziatore territoriale insieme ai Comuni di Livorno e di Collesalvetti, ha avviato il servizio di Unità di strada con due uscite settimanali, una pomeridiana sul territorio di Collesalvetti e una serale nella zona di Stagno.

"Il servizio - sottolinea una nota della Provincia- era iniziato, in via sperimentale, nel dicembre scorso, grazie alla sollecitazione della Rete, che aveva rilevato il bisogno di attivare un' Unità nel comune di Collesalvetti, territorio in cui è presente il fenomeno della prostituzione in strada. In questo primo periodo di attività, da dicembre 2018 a febbraio 2019, l’Unità di strada è stata gestita da Randi, nell’ambito del progetto Satis 2, in collaborazione con Coop. Arnera che già da anni gestisce un’unità di contatto nei luoghi del territorio pisano in cui si esercita anche la prostituzione in strada".

"Se pure limitata a tre mesi - aggiunge la Provincia- l’azione ha consentito un intervento territoriale fondamentalmente di mappatura e monitoraggio. Il servizio di uscita settimanale in strada è stato svolto sul territorio in orari e tempi prestabiliti e ha permesso di allacciare contatti e distribuire presidii sanitari, importanti per prevenire lo sviluppo di patologie sessualmente trasmesse e potenzialmente dannose per la salute pubblica",

Grazie al buon esito della fase di sperimentazione, l’associazione Randi ha deciso di ricostituire l’unità di strada. Il servizio di contatto e sostegno alle persone che si prostituiscono è portato avanti da un’équipe di operatori sociali che incontra settimanalmente le persone nei luoghi di esercizio della prostituzione. "Sono donne straniere di provenienza soprattutto nigeriana - sottolinea la Provincia- alle quali si aggiungono poche donne italiane, anche tossicodipendenti, e persone transessuali e transgender. Non costituiscono un target numericamente significativo, ma l’avvicinarsi del periodo estivo ha fatto già aumentare le presenze in strada. Di qualcuna, si sospetta si tratti di minore".

L’associazione Randi opera nella logica della riduzione del danno ma non solo: l’intento è anche quello di creare una strategia idonea per la costruzione di contatti e relazioni con le persone che si prostituiscono, e creare, se richiesto, le condizioni necessarie all’avvio di un eventuale percorso di protezione e integrazione sociale.

Sono già stati distribuiti alle donne contattate bigliettini da visita con un numero di cellulare dell’Associazione Randi, attivo 24 ore su 24, da poter chiamare in caso di bisogno; inoltre a tutte viene offerta la possibilità di accompagnamento ai servizi sanitari e consultoriali, ai servizi sociali, forze dell’ordine, legali che offrono tutela legale. Il materiale informativo sui servizi e distribuito dalla Randi, è disponibile in lingua inglese, spagnola, rumena, albanese e portoghese.


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