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Attualità martedì 03 giugno 2025 ore 17:09
Sovraffollamento carcere, "urge intervenire"

L'appello del segretario generale del Sappe Donato Capece per tutelare gli agenti di polizia penitenziaria
LIVORNO — Oggi, martedì 3 Giugno 2025, il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Donato Capece si è recato in visita a Livorno alla Casa circondariale, dal segretario Sappe della Toscana Francesco Oliviero, dai dirigenti sindacali regionali e locali Luciano Facciolo, segretario provinciale, e Massimo Damizia, dirigente provinciale Sappe.
“Il carcere di Livorno, lo scorso 30 aprile, ospitava 230 detenuti in un contesto regionale che vede detenute complessivamente oltre 3.300 persone”, evidenzia Capece.
“La mia, nostra, presenza ha voluto essere soprattutto una testimonianza e un segnale di solidarietà e di vicinanza alle poliziotte ed ai colleghi in servizio a Livorno che operano con umanità e grande professionalità. Altro obiettivo è rilanciare la denuncia per i problemi legati al sovraffollamento e alla mancanza di risorse per far funzionare meglio gli istituti penitenziari toscani”.
Per il leader del Sappe, “sarebbe fondamentale, per dare dignità alla detenzione, che i detenuti lavorassero, tutti, così da non stare tutto il giorno nell’apatia e senza fare nulla. Il dato oggettivo è che il budget largamente insufficiente assegnato per la remunerazione dei detenuti lavoranti ha condizionato e condiziona in modo particolare le attività lavorative necessarie per la gestione quotidiana di ogni istituto penitenziario (servizi di pulizia, cucina, manutenzione ordinaria del fabbricato) incidendo negativamente sulla qualità della vita all'interno dei penitenziari. Mi sembra evidente che se i detenuti fossero impegnati nel lavoro, nello studio ed in altre attività difficilmente ci sarebbero così tanti eventi critici in carcere”.
E rilancia: “L’integrità psicofisica dei poliziotti penitenziari impiegati nel carcere di Livorno risente, in particolare, anche della mancanza di un progetto che renda disponibili i piani superiori della Caserma Agenti mentre è pronta la consegna di due nuovi Reparti detentivi, i Padiglioni C e D per complessivi 267 posti, cui saranno destinati i detenuti del Transito e del Regime di media sicurezza. Ma la cosa assurda è anche la presenza di una scala antincendio nel cortile dei passeggi dei detenuti all’ora d’aria, che può favorire la possibile evasione da parte dei malintenzionati. Urgente è, allora, la necessità di rivestile il muro di cinta con la concertina, un particolare tipo di filo spinato, e la scala anti-incendio con lastre di acciaio antidito, soluzioni entrambe più idonee sotto il profilo della sicurezza”.
Per questo, il segretario generale del Sappe rinnova al DAP "la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali, e soprattutto di Ispettori e Sovrintendenti a Livorno nella prospettiva ormai prossima di apertura dei nuovi Padiglioni, ma anche la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tecnologia, anche tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane".
Capece evidenzia il ruolo centrale dei Baschi Azzurri nel sistema sicurezza del Paese: “Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato e dimostra, ogni giorno, non soltanto di costituire un grande baluardo in difesa della società contro la criminalità in termini preventivi, ma anche di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori del carcere”, anche in relazione all’ampio settore dell’area penale.
“Non lasciate soli le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, conclude Capece: “servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”
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