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Politica venerdì 13 gennaio 2023 ore 13:13

Termovalorizzatore, la questione in Regione

Il consigliere regionale della Lega Marco Landi ha presentato una interrogazione a cui sarà data risposta martedì prossimo



LIVORNO — Il dibattito sul termovalorizzatore di Livorno approda in Consiglio regionale attraverso un’interrogazione a risposta orale presentata dal consigliere regionale della Lega Marco Landi.

Si tratta di una interrogazione a cui la giunta darà risposta martedì prossimo e che, partendo dal destino dell’impianto livornese, prende in esame la questione della gestione dei rifiuti in tutta la Toscana, a partire dalla mancata presentazione del Piano regionale, dal livello delle tariffe e da alcune scelte che potrebbero farle ulteriormente aumentare. Come, ad esempio, la chiusura del termovalorizzatore del Picchianti.


“L’atto regionale principale in tema di gestione dei rifiuti risale al 2014, con un modesto aggiornamento nel 2017. Da allora tante parole e poche decisioni, spesso sbagliate. Ad esempio, - spiega Landi - il no ideologico ai termovalorizzatori e i ritardi nella realizzazione di impianti sostitutivi. Il risultato è che la mancata pianificazione rischia concretamente di portare ad un aumento delle già alte tariffe perché saremo costretti a portare i rifiuti là dove riescono a smaltirli, fuori Toscana. Questo perché, se non cambiano le cose, tra una decina di mesi due dei quattro termovalorizzatori chiuderanno. Se per Montale si parla di una proroga di un anno, di Livorno sappiamo solo che la chiusura ad ottobre inciderebbe per quasi due milioni di euro sul bilancio di Aamps, con impatti sulle bollette che è facile immaginare”.

Da qui le domande che il consigliere della Lega rivolge all’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni: “Quando sarà presentato il Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti e delle bonifiche, quali sono le indicazioni relative al futuro degli impianti di Montale e Livorno, se la Regione non ritiene disporre la chiusura degli impianti di termovalorizzazione attualmente attivi solo successivamente all’entrata in funzione degli impianti che dovrebbero surrogare le attività degli impianti destinati alla chiusura nell’ottica di non aumentare ulteriormente le tariffe, e se è possibile che la Regione Toscana raggiunga gli obiettivi relativi alla raccolta differenziata più volte enunciati”.

“Il termovalorizzatore di Livorno ha svolto e svolge una funzione importantissima in ambito locale e regionale, trattando i rifiuti prodotti in loco, producendo energia e dando opportunità di lavoro. Prima di serrare i battenti è opportuno valutare ogni aspetto e pianificare il futuro da qui all’apertura dei nuovi impianti, non certo improvvisando”, conclude Landi, dando appuntamento a martedì in Consiglio regionale.


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