Lavoro venerdì 07 marzo 2025 ore 12:00
Focus sulla sinergia tra scienza e agricoltura

Il terzo anello però, tra scienza e agricoltura, non può che essere rappresentato dall’intervento politico chiamato ad effettuare scelte precise
PROVINCIA DI LIVORNO — Il trait d’union tra mondo accademico e mondo agricolo è sempre più forte e rappresentato dallo specifico obiettivo di provare a mitigare i devastanti effetti che i cambiamenti climatici arrecano all’agricoltura.
Il terzo anello però, tra scienza e agricoltura, non può che essere rappresentato dall’intervento politico chiamato ad effettuare scelte precise e progettazioni concrete quanto urgenti. Dopo l’interessante seminario organizzato presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali di Pisa è stata la Scuola Superiore Sant’Anna con i suoi due istituti a rendersi protagonista di un pomeriggio proficuo ed interessante organizzato in collaborazione con Cia Toscana.
“E’ fondamentale fare il focus sulla risorsa idrica, sulla sua gestione e sull’economia circolare che la riguarda - ha esordito nel suo intervento Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria - perché questo può fare la differenza sulla permanenza o meno di un’azienda sul territorio. Il cambiamento climatico comporta che l’attività dei produttori venga sempre più affiancata dalla ricerca scientifica anche per farci trovare preparati alle sue conseguenze e perseguire l’obiettivo della sostenibilità. Inoltre- ha aggiunto- dobbiamo approcciarsi senza timore all’agricoltura simbiotica e alla ricerca genetica sulle piante.” Pagni ha sottolineato anche la necessità di investire sulla ricerca. “Purtroppo - ha concluso - si investe sempre meno sulla ricerca mentre il mondo scientifico-universitario meriterebbe un’attenzione decisamente maggiore”.
Sono molte le idee su cui il mondo accademico ha lavorato, o sta tuttora lavorando, al fine di aiutare l’agricoltura a fronteggiare i cambiamenti climatici in corso: dai sensori ai software per ottimizzare le risorse, passando dall’intelligenza artificiale (soprattutto nelle aree dove si trovano aziende molto piccole) al “digital twin, ovvero la creazione del gemello digitale per ottenere la simulazione della risposta delle colture in termini di resa e qualità. Durante il convegno il professor Rudy Rossetto ha presentato alcuni aspetti della proficua esperienza del Nexus Ecosystem Lab della Val di Cornia (dove, infatti, si reca spesso in occasione di incontri tematici su acqua e energia, rendicontando gli sviluppi del progetto stesso), un esperimento di pianificazione integrata delle risorse dei processi di produzione agricola.
“Dobbiamo parlare di sostenibilità economica (reddito agli agricoltori), ambientale e sociale - ha detto Rossetto - sfide che vanno declinate attraverso il cambiamento climatico, l’aumento della popolazione mondiale e della competitività sui mercati, le risorse di un territorio e lo stato dell’agricoltura. Per mitigare il cambiamento climatico occorre ridurre le emissioni di gas clima alteranti, altrimenti otterremo una riduzione della produzione di cibo ed una maggiore richiesta di acqua per le colture, e i desalinizzatori non possono essere certo una risposta. Occorre pertanto - ha concluso - giungere ad una pianificazione sostenibile delle risorse acqua, energia e della produzione alimentare cercando di mantenere una buona qualità ambientale”.
Interessante il focus realizzato proprio sull’area della Val di Cornia, nota come “orto della Toscana”, in cui emerge che dal 2016 al 2022 la sola coltura ad aver retto è l’oliva da trasformazione (oltre al pomodoro da trasformazione in virtù della presenza in loco di un’industria dedicata), mentre sono in fortissimo calo le produzioni di spinaci e carciofi che storicamente hanno sempre caratterizzato la natura di questo territorio.
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