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Cronaca lunedì 06 febbraio 2017 ore 16:23

Andrea ha ridato speranza a sei persone

Andrea Faina

Sei persone hanno beneficiato della donazione degli organi di Andrea Faina, il 18enne morto a seguito di un incidente con lo scooter



LIVORNO — L’ospedale di Livorno ha reso possibile, nei giorni scorsi, il trapianto d’organo di sei riceventi, tra loro un bambino di un anno d’età. 

Il donatore è stato Andrea Faina, lo sfortunato 18enne rimasto vittima di un incidente in via de Larderel. Nello scontro che il giovane, in scooter, ha avuto con un'auto che ha fatto inversione, era rimasto ferito in modo gravissimo per morire alcuni giorni dopo e i genitori hanno acconsentito all'espianto degli organi.

“Questi importanti risultati raggiunti nei trapianti – ha spiegato Paolo Lopane, Coordinatore dell’Ara Vasta Nord-Ovest dell’Organizzazione Toscana Trapianti (Ott) – sono prima di tutto frutto del senso etico dei nostri cittadini e delle loro famiglie; nel caso di Andrea è doveroso esprimere uno speciale ringraziamento alla Famiglia che con lucidità, coraggio e grande dignità ha reso possibile un progetto così ambizioso che ha restituito una prospettiva di vita a sei persone.

"Il mio pensiero - ha aggiunto Lopane - va anche ai tanti amici e coetanei di Andrea che in quelle lunghissime ore hanno confortato, silenziosi e composti, con la loro presenza la famiglia

E' altrettanto doveroso ricordare il ruolo dei professionisti. L’identificazione, la segnalazione e la valutazione di un potenziale donatore d’organo ed il prelievo sono fasi di un percorso assistenziale complesso, in particolare quando si tratta anche di organi toracici, come nel caso della notte scorsa, che richiede un livello ottimale di integrazione tra professionisti e una precisa volontà di perseguire l’obiettivo". 

Sei sono state le equipe chirurgiche intervenute presso il blocco operatorio, due arrivate in aereo, con una grande organizzazione del sistema trapianti e dei reparti. 

“Questo tipo di impegno – ha confermato Paolo Roncucci, Direttore dell’Area Critica dell’Azienda USL Toscana nord ovest nonché primario della Rianimazione livornese – costituisce un’importante attività aggiuntiva, rispetto a quella tradizionale del reparto, che coinvolge a fondo il personale medico e infermieristico. Quando l’esito inevitabile di un paziente non può che essere la morte, è nostro preciso dovere fare il possibile per far valutare alla famiglia l’ipotesi del prelievo a scopo di trapianto: un gesto di grande umanità di cui solo le persone che lo hanno compiuto conoscono a fondo il significato"


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