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Attualità sabato 22 giugno 2019 ore 16:45

Il Papa ai carcerati, "Tutti sbagliamo"

La lettera di Papa Francesco ai detenuti sull'isola di Gorgona: "Il Signore ci perdona sempre, non si stanca mai'



LIVORNO — "Tutti noi facciamo sbagli nella vita e tutti siamo peccatori. E tutti noi chiediamo perdono di questi sbagli e facciamo un cammino di reinserimento, per non sbagliare più. Quando andiamo a chiedere perdono al Signore, Lui ci perdona sempre, non si stanca mai di perdonare e di risollevarci dalla polvere dei nostri peccati". 

Sono le parole che Papa Francesco ha scritto in una lettera inviata ai detenuti dell'isola di Gorgona e consegnata loro dal cardinale Ernest Simoni, che ha visitato il carcere, celebrato la messa sull'isola, che ospita circa 90 detenuti e 50 agenti di polizia penitenziaria, e parlato degli oltre 20 anni di prigionia e lavori forzati in miniera da lui trascorsi quando è stato perseguitato in Albania dal regime comunista di Hoxha. In quegli anni era diventato un punto di riferimento spirituale per i suoi compagni di carcere.

Nella lettera il Pontefice spiega di conoscere "la situazione non sempre facile delle carceri". "Non manco di esortare sempre le comunità ecclesiali locali  - ha scritto il Papa- a manifestare concretamente la vicinanza materna della Chiesa in questi luoghi di dolore e redenzione".

"Da parte mia - si legge ancora nella lettera di Papa Francesco- vi incoraggio a guardare al futuro con fiducia, proseguendo con il prezioso aiuto del vostro cappellano e degli altri educatori il percorso di cambiamento e di rinnovamento interiore, sostenuti dalla fede e dalla speranza che il Signore, ricco di misericordia, ci è sempre accanto".

"Vi sento vicini nella preghiera e vi affido alla materna protezione della Madonna", conclude il Pontefice parlando anche dell'impegno "di tante persone che a Gorgona sono al vostro fianco ed operano a vostro conforto e sostegno".

Nel corso della visita, il cardinale  ha pranzato con i detenuti  e visitato i luoghi di lavoro, le vigne, le stalle e l'azienda agricola, ha ascoltato le storie dei detenuti, risposto alle loro domande e portato parole di conforto.


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