Cronaca martedì 26 febbraio 2019 ore 12:09
Il patrimonio del Goldoni torna in attivo

Merito di un’intensa attività di fund raising. L’assessore Belais e il direttore Leone in due anni hanno raccolto donazioni per oltre 95mila euro
LIVORNO — Nel 2018 il patrimonio netto della Fondazione Teatro
Goldoni è tornato con segno positivo. Merito di un’intensa attività di fund raising
portata avanti nel corso del 2017 e del 2018 dall’assessore alla
cultura Francesco Belais e dal direttore della Fondazione, Marco Leone.
Un’attività promozionale in tutta la Toscana che ha permesso di
raccogliere donazioni generose da parte di alcuni artisti e dei loro
eredi.
Statue, dipinti, bassorilievi, persino una collezione di
telegrammi inviati dal maestro Pietro Mascagni, donati alla Fondazione
che ha così potuto arricchire il proprio patrimonio e soprattutto
allestire un percorso museale all’interno dei locali del Teatro. Un progetto che ha preso il nome di “Goldoni, uno spazio di valore per opere di valore”.
L’effetto benefico è nei numeri. L’esercizio
2016 si è chiuso con -60.730 euro alla voce “patrimonio netto”. L’anno
successivo la perdita è stata ridotta a 15.371 euro. Mentre il 2018 si è chiuso con un segno positivo pari a 34.628 euro.
“Nel
2008 il Comune decise di far pagare alla Fondazione un contratto di
locazione per il Teatro e l’unico modo per farlo fu quello di impiegare
le risorse del fondo di riserva. - racconta Marco Leone
- Così facendo il patrimonio ha finito per assottigliarsi e questo ha
compromesso la solidità economico finanziaria dell’ente. Negli ultimi
anni siamo riusciti a invertire la tendenza, arrivando nel 2018 a
registrare un attivo di oltre 34mila euro. Per farlo è stata necessaria
una gestione oculata dei conti della Fondazione e dei bilanci del Teatro
ma non solo. Il Goldoni non produce utili, ma reinveste ogni euro per
rendere ancor più straordinaria la stagione successiva. I dati di
pubblico e abbonati dimostrano che la direzione scelta è quella
giusta".
"La vera svolta - aggiunge l'assessore Francesco Belais
- si è avuta grazie a questa attività di fund raising e alla generosità
di alcuni artisti provenienti da tutta la Toscana e dai loro eredi, che
hanno creduto nel progetto del Goldoni e hanno voluto investire. In
questo modo il nostro teatro è diventato un polo dell'arte a 360°: non
più solo prosa e lirica ma un centro espositivo la cui notorietà
travalica abbondantemente i confini della città. Un tempio della cultura
che è sempre più considerato un bene comune”.
“Quella della
Fondazione Goldoni è l’ennesima storia di risanamento di una controllata
ad opera di questa amministrazione - conclude il sindaco Filippo Nogarin
-. Un segnale chiaro che abbiamo voluto mandare alla vigilia della
candidatura a capitale italiana della Cultura 2021. Noi crediamo nei
nostri beni artistici e culturali e siamo pronti a valorizzarli e a
garantire loro un futuro solido”.
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