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Lavoro giovedì 25 settembre 2025 ore 06:10
Pierburg, "vendita nel 2026, futuro incerto"

Il segretario di Fiom Braccini chiede un tavolo istituzionale e garanzie per 245 lavoratori coinvolti
LIVORNO — "Il Ceo del gruppo Rheinmetall, Armin Papperger, ha dichiarato che la divisione Power Systems — cui appartiene anche lo stabilimento Pierburg di Livorno — sarà venduta nel primo o secondo trimestre del 2026. La dichiarazione è stata rilasciata durante un’intervista al canale economico tedesco n-tv il 12 settembre 2025. Per i circa 245 lavoratori dello stabilimento di Livorno, questo rappresenta l’unico elemento ufficiale emerso dopo mesi di incertezze e voci non confermate".
Massimo Braccini, segretario generale Fiom Livorno e Grosseto, interviene sul futuro dei lavoratori.
"E mentre l’azienda annuncia piani strategici alla stampa tedesca, a Livorno tutto resta fermo: nessuna comunicazione formale, nessun confronto attivato, nessuna certezza su chi acquisterà, con quali garanzie e secondo quali modalità. - prosegue Braccini - A oggi, non è stato chiarito se la divisione sarà venduta in blocco o suddivisa tra più soggetti, né chi siano i potenziali acquirenti: si parla di fondi finanziari, ma nessuna conferma è arrivata da parte dell’azienda".
"Ancor più grave - aggiunge Braccini - è l’assenza totale di informazioni su piani industriali, livelli occupazionali, investimenti e continuità produttiva. Il rischio è concreto: che questa cessione si traduca in un’operazione puramente finanziaria, con impatti incerti anche per il sito di Livorno e il suo indotto".
"I lavoratori di Pierburg hanno già approvato mesi fa un ordine del giorno in cui si chiede: piena trasparenza sulle trattative in corso; garanzie per tutti i posti di lavoro, diretti e indiretti; tutela del sito di Livorno e delle competenze strategiche presenti; clausole di stabilità per i prossimi anni, nonchè clausole anti-delocalizzazione; un tavolo istituzionale al fine di presidiare la transizione societaria".
"Ribadiamo queste richieste, ricordando che il tempo delle attese è finito e che vi debbano essere informazioni complete e verificabili. Serve un tavolo istituzionale che metta insieme tutti i soggetti competenti, per affrontare con trasparenza il futuro dello stabilimento. Il caso Pierburg è l’ennesimo esempio di un modello sbilanciato, dove le multinazionali decidono in autonomia, mentre i territori devono solo subire. Questo sistema è stato alimentato da anni di politiche che hanno reso le imprese libere di dismettere, vendere o delocalizzare senza alcun vincolo sociale. È un modello che va messo in discussione, perché produce solo precarietà, svuotamento industriale e sfiducia. E perché la transizione industriale non può avvenire sulle spalle dei lavoratori, senza un progetto pubblico, territoriale e partecipato. Pierburg non è solo una fabbrica: è una comunità di lavoratrici e lavoratori, è una realtà produttiva strategica, è un pezzo della storia industriale livornese. - conclude Braccini - Continueremo a lottare affinché questa vicenda non venga gestita nell’ombra, ma affrontata alla luce del sole, con responsabilità e visione. Ora servono risposte, serve trasparenza, servono garanzie".
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