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Lavoro venerdì 10 giugno 2016 ore 11:38

Cinquemila tute blu per il contratto

Manifestazione regionale nella città labronica. Pullman da tutte le province, “Non consentiremo di smontare il contratto nazionale di lavoro”



LIVORNO — Otto ore di sciopero e manifestazione regionale. E’ l’iniziativa indetta da Fim, Fiom, Uilm per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Venti i pullman hanno portato nella città dei quattro mori le tute blu da tutte le province toscane. 

Un lungo corteo per le vie della città, iniziato in piazza della Repubblica e comizio finale in piazza del Luogo Pio, con interventi delle delegate e dei delegati delle aziende toscane con le conclusioni, a nome di tutte e tre le sigle sindacali, affidate a Michela Spera della Segreteria nazionale Fiom-Cgil. 

Lo sciopero rientra nella mobilitazione nazionale articolata in tre giorni: prima tappa oggi nel nord Italia, domani il centro e parte del sud e conclusione il 15 giugno per Calabria, Sicilia e Sardegna.

“Non permetteremo a Federmeccanica di smontare il contratto nazionale” dicono i segretari regionali di Fim, Fiom e Uilm, Alessandro Beccastrini, Massimo Braccini e Vincenzo Renda

Non è in discussione solo l’entità dell’aumento salariale, quanto l’impostazione stessa della contrattazione. Ci propongono uno schema che esclude dall’aumento in busta paga più del 90 per cento dei lavoratori. Ma se i lavoratori non hanno soldi in tasca da spendere, com’è possibile far ripartire i consumi e l’economia di questo Paese?
“Il contratto nazionale – aggiungono i tre segretari – è sempre stato una sorta di accordo tra produttori, aziende e lavoratori, contro la concorrenza sleale: una base di salario, diritti e sicurezza sotto la quale non si può andare. Facendolo saltare si aprono le porte al dumping più sfrenato, a danno dei lavoratori ma anche delle aziende migliori.”
“In Toscana sulle vertenze significative, dalla Kme alla Lucchini, siamo sempre stati uniti. Il fatto che lo siamo stavolta anche sul contratto rafforza le ragioni della nostra mobilitazione.”


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