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Politica sabato 22 novembre 2025 ore 14:33

Da bene confiscato parte il percorso di Diop

Scarpellini, Franchi e Diop

L'assessora e vicepresidente regionale Mia Diop: “La lotta alla mafia è anche costruire alternative, restituendo giustizia alla comunità”.



CASTAGNETO CARDUCCI — Un bene sottratto alla criminalità che torna alla collettività. È da qui che la vicepresidente della Regione Toscana, Mia Diop, ha scelto di iniziare il suo mandato: dal capannone confiscato alla criminalità organizzata a Donoratico, frazione del Comune di Castagneto Carducci, oggi restituito alla comunità grazie a un importante intervento di riqualificazione regionale. Un luogo che da segno dell’illegalità diventa spazio sociale per il territorio.

Accanto alla vicepresidente regionale erano presenti la sindaca Sandra Scarpellini, l’assessora Jessica Callaioli, il consigliere regionale Alessandro Franchi, rappresentanti di Libera e la cooperativa sociale ConVoi.


Il capannone di via IV Novembre è stato ristrutturato con un investimento regionale di 1.190.450 euro e ospiterà una mensa con cucina e una serie di servizi dedicati alle persone più fragili del territorio.


Al termine della visita, la Vicepresidente Diop ha dichiarato: “Abbiamo visto cosa significa restituire un bene sottratto alle mafie alla propria comunità. Questo capannone torna a essere un luogo utile, aperto, capace di offrire dignità, accoglienza e servizi. È la dimostrazione che la legalità si costruisce ogni giorno, trasformando spazi di illegalità in opportunità sociali. Continueremo su questa strada: sostenendo i Comuni, accompagnando i territori e facendo in modo che ogni bene confiscato diventi un presidio di diritti e partecipazione”.


Diop ha poi spiegato la scelta di partire da Donoratico: “Volevo che il mio primo giorno sul territorio fosse qui. È il luogo che meglio racconta il senso delle deleghe che mi sono state affidate: legalità, beni comuni, comunità”.


Un ringraziamento è andato anche all’ex assessore regionale alla legalità, Stefano Ciuoffo: “Ha costruito un percorso solido che oggi possiamo portare avanti e rafforzare. Le politiche sui beni confiscati funzionano quando c’è continuità, responsabilità e collaborazione”.


La rinascita del capannone di Donoratico rappresenta così un passaggio importante di una strategia regionale che unisce contrasto alle mafie, politiche sociali, partecipazione e vicinanza ai territori: trasformare ciò che era illegalità in una risorsa concreta per la comunità e per chi ha più bisogno.


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