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Cronaca venerdì 29 gennaio 2021 ore 11:36

"Retata della polizia", la palestra protesta

Nella palestra New Eos Fitness Club di Stagno gli agenti avrebbero riscontrato alcune irregolarità nel rispetto delle norme anti-Covid



COLLESALVETTI — Nota di protesta dalla palestra New Eos Fitness Club di Stagno che, dopo le multe scattate per dieci atleti trovati ad allenarsi senza certificati medici per attività sportive di tipo agonistico, dà la sua versione dei fatti. "Premettiamo che prendiamo le distanze dalle palestre che stanno infrangendo la legge - esordisce il comunicato - e precisiamo alcune inesattezze riportate dai giornali. La Palestra è già chiusa, nessuno l’ha mai aperta. Abbiamo atleti professionisti e non professionisti correttamente iscritti a delle competizioni nazionali (verificabili sul sito Ufficiale del Coni) che stanno svolgendo allenamenti a porte chiuse così come previsto dalla legge

"Abbiamo infatti atleti iscritti a varie competizioni, alcuni anche legati all’esercito e ad altre forze di polizia - spiegano - che si allenano da noi correttamente nel rispetto della legge. Ma allora perché è stato detto che state facendo allenare gli atleti non rispettando la legge? In realtà stiamo facendo rispettare le regole indicate dall’Ente Organizzatore dell’Evento Nazionale. Ci viene contestato il fatto che molti atleti non avessero il Certificato Medico Agonistico, ma la manifestazione a cui sono iscritti non lo prevede se non nella fase finale di gara". 

"In ogni caso - commentano con rammarico dalla palestra Eos - è paradossale il dispiegamento di forze dell’ordine e le modalità utilizzate per un cavillo ti tipo amministrativo; può un certificato determinare tutta questa confusione? Era così necessario spaventare gli atleti e lo staff con una “retata” del genere? La cosa che ci ha sorpreso di più infatti sono i modi usati dalla Questura e delle persone che hanno svolto il controllo, non siamo criminali o fuorilegge, ma professionisti che stanno svolgendo le uniche attività di tipo sportivo che sono consentite al momento. Dovremmo non svolgere anche queste (anche se previste dalla legge) solo per il capriccio di qualcuno? Per di più una persona si è pure sentita male, il che rende ancora più grave l’accaduto. Condito infine da una piazzata sui giornali da parte della Questura che ha chiaramente l’intento di spaventare le persone e mettere in cattiva luce la nostra struttura". 

"Mi rivolgo al Prefetto e al Questore per un incontro da fissare quanto prima - conclude il titolare - e mettere una pietra sull’accaduto, e ringrazio i giornali per lo spazio dedicatoci per questa dovuta rettifica. Ciò che ci auguriamo è che ci siano delle scuse da parte di chi ha sbagliato, sperando che chi dovrebbe salvaguardare l’ordine non continui a spargere disordine".


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