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Politica martedì 24 giugno 2025 ore 06:15

Traghetti isole, Amadio attacca la Regione

Marcella Amadio

La capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Livorno interviene dopo la pubblicazione del bando per le isola toscane



LIVORNO — "La storia di Toremar e della sua gestione da parte della Regione Toscana è nota: nel 2009 lo Stato trasferì alla Regione la proprietà della compagnia di navigazione, che allora era un’azienda pubblica, affinché mantenesse la maggioranza dell’azionariato e cedesse una parte ai privati tramite successivo bando di gara, così da mantenere un controllo pubblico sulla continuità territoriale e sulla qualità del servizio".

Marcella Amadio, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Livorno, interviene dopo la pubblicazione del bando per il servizio di continuità territoriale nell'Arcipelago toscano.

"Nei fatti, però, - dichiara Amadio - la Regione scelse di cedere la maggioranza del pacchetto azionario a un unico soggetto privato, rinunciando così al potere di indirizzo e di controllo diretto. Nel 2011 infatti la compagnia Moby Lines, ossia la società privata che già da decenni condivideva con Toremar i collegamenti da e per l’Elba, si aggiudicò la gara per la gestione del servizio di cabotaggio marittimo con le isole dell’Arcipelago Toscano, portandosi a casa un contributo del valore di 160 milioni di euro in 12 anni (oltre a successive addizionali) e determinando un sostanziale monopolio di fatto che il territorio contestò all’epoca a gran voce".  

"Non solo: - prosegue Amadio - collateralmente e all’irrisorio prezzo di euro 10.258.000, la Regione cedette la flotta composta da ben 6 ferry e 1 aliscafo alla stessa Moby Lines. Un secondo errore strategico questo, che ha impedito alla Regione di incidere poi tempestivamente sulle molteplici inadempienze contrattuali e disservizi in termini di qualità, frequenza, durata e  puntualità delle corse segnalati nel corso degli anni dall’utenza. Il bando come già noto da subito sarebbe scaduto nel 2023, ed è infatti da oltre due anni che il territorio è in apprensione e fa richiesta di informazioni e confronto con la Regione, che però se l’è presa comoda ed ha prorogato l’affidamento del servizio al gestore anche per il corrente anno". 

"Ora, - aggiunge Amadio -come si è appreso dalla stampa, la regione Toscana ha finalmente indetto la tanto attesa gara, presentandola a Firenze (invece che sui territori interessati) e preannunciando un contributo pubblico del valore di 192 milioni di euro per 12 anni. Peccato che la stesura e la pubblicazione del bando sia avvenuta nella totale mancanza di confronto ed informazione con gli amministratori locali, le categorie economiche, gli operatori turistici e la popolazione residente che, come apprendiamo, è stata tenuta completamente all’oscuro circa i contenuti della gara. Sempre da notizie stampa risulterebbe che solo i sindacati dei lavoratori  Toremar abbiano avuto il privilegio di venirne a conoscenza, con un incontro istituzionale tenutosi giorni addietro".

"Ora, - commenta Amadio -con tutto il rispetto per le parti ed i rispettivi ruoli, non possiamo esimerci dal condannare questo vergognoso comportamento della Regione Toscana, che in questo modo e nonostante le ripetute richieste pervenute nel tempo da parte di amministratori e rappresentanze economiche, ha escluso l’intero territorio dell’Isola d’Elba dalla giusta possibilità di partecipazione che rivendica in merito ad una questione di vitale importanza per la popolazione, come quella della continuità territoriale marittima".

"E’ stato praticamente detto loro, a cose ormai fatte, di andarsela a leggere o scaricare su Start, la piattaforma telematica nella quale si svolgono le gare pubbliche della Regione Toscana. Alla faccia della partecipazione! - dichiara Amadio - Questo comportamento è vergognoso e denota lo scarso rispetto che la Regione Toscana porta nei confronti delle aree più deboli e periferiche rispetto a Firenze".

"Ora, dopo aver visionato il bando di gara, con relativo capitolato ed allegati, saltano agli occhi diverse lacune: sono previste riduzioni di prezzo del biglietto solo per residenti e pendolari (intesi come lavoratori dipendenti) e non sono stati inseriti sconti per altre tipologie di passeggeri quali squadre sportive, possessori di seconde case, professionisti che vengono all’Elba per motivi di lavoro, ecc. - prosegue Amadio.- Non solo, dal territorio ed in particolare dalle rappresentanze degli operatori turistici e commerciali, nelle scarse fasi interlocutorie tenutesi in questi due anni, era emersa anche la richiesta di prevedere degli sconti nei mesi di bassa stagione per tutti i toscani, e non solo per i residenti nei porti di partenza, in modo tale da sostenere il turismo fuori stagione e aiutare l’Elba a destagionalizzare. Questo sarebbe stato un bel gesto nei confronti dei corregionali, visto che la sovvenzione pubblica proviene dai denari versati da tutta la popolazione toscana, ma avrebbe anche favorito una maggiore osmosi ed interscambi tra le isole e la terra ferma, senza penalizzazioni per la compagnia di navigazione che avrebbe avuto così invece la possibilità di incrementare il numero dei passeggeri e dei veicoli imbarcati fuori  stagione".

Secondo Amadio "Da come è stato condotto l’iter del nuovo bando, sorge il dubbio che la difficile situazione ingeneratasi in questa vicenda mal gestita dalla Regione sin dal 2011, abbia influito molto su tempi, modalità e scelte dei contenuti. Certamente, con l’armatore uscente che detiene la proprietà dei traghetti, è ipotizzabile che altri concorrenti desistano dal partecipare alla gara, in quanto l’allestimento in tempi brevi della flotta prevista di ben 8 traghetti (con precise caratteristiche) e 2 catamarani rappresenta un ostacolo difficilmente superabile".

"La domanda resta una sola: quanto ancora dovranno pagare cittadini e turisti prima che la Regione Toscana ammetta i propri errori? - conclude Amadio - Le preoccupazioni non mancano e noi siamo a fianco dei territori insulari coinvolti, per controllare gli sviluppi di questa incredibile situazione di cattiva gestione dei servizi pubblici".


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