Attualità giovedì 30 ottobre 2025 ore 17:40
Dispersi in mare, la rabbia di Usb

Il sindacato interviene su quanto è accaduto oggi nel porto di Livorno dove due uomini, migranti, si sono buttati giù da una nave
LIVORNO — "Abbiamo appreso della morte di due ragazzi questa mattina, nel porto di Livorno. Due giovanissimi lavoratori che, nella speranza di una vita migliore, si erano imbarcati su una nave ro-ro nascosti dentro un semirimorchio. Una volta scoperti per loro non c'è stata possibilità di fare richiesta di asilo, di spiegare la propria condizione. Non hanno potuto parlare con un avvocato o con un'associazione. Sono stati rinchiusi a forza in una cabina della nave pronti per essere rimandati in Tunisia. Senza neanche sapere se effettivamente era quello il loro Paese di provenienza".
Lo scrivono i Lavoratori portuali Usb Livorno.
"Hanno cercato di scappare forzando la porta della cabina e si sono buttati in mare. Subito risucchiati dalle eliche di una nave Grimaldi che in quel momento transitava lungo il canale. - proseguono da Usb - È questa la civiltà che tanto vogliamo difendere? È questo il trattamento che riserviamo a degli essere umani?"
"Nel nostro porto le armi sono sempre le benvenute perché "portano lavoro". Molto spesso servono per andare ad ammazzare civili proprio nei paesi del "terzo mondo" da cui provengono questi ragazzi. Le armi e le navi israeliane vanno bene ma due ragazzini nascosti in un contenitore devono morire in questo modo atroce.
Noi non ci abitueremo mai a questo schifo. I lavoratori portuali non saranno mai complici di questo sistema.
Di questi due ragazzi probabilmente non si conoscono neanche i nomi. Non si potrà neanche avvisare le famiglie. Livorno non è questo. Con tutta la rabbia dobbiamo, insieme, ribadirlo", concludono i
Lavoratori portuali USB Livorno.
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