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Attualità sabato 02 agosto 2025 ore 18:02

In dono un macchinario per evitare le biopsie

Si tratta di uno strumento diagnostico ad ultrasuoni per valutare alcune malattie del fegato. La raccolta fondi è partita dall'Autorità portuale



LIVORNO — Un nuovo sistema diagnostico ad ultrasuoni che consente di valutare in modo non invasivo, evitando quindi l’esecuzione di biopsie, l’avanzamento di alcune malattie del fegato come la fibrosi epatica è stato consegnato questa mattina al direttore dell’Area delle Malattie Infettive dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Spartaco Sani. 

Il nuovo macchinario dal valore di oltre 50mila euro è stato donato grazie ad una raccolta fondi promossa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale alla quale hanno contribuito (in ordine alfabetico): Alp, Cilp, Fondazione Carlo Laviosa, F.Lli Neri Rimorchiatori, Lorenzini, Marterneri, Piloti Livorno, Porto Immobiliare, Sdt, Sintermar, Tco, Tdt e Uniport.

“Il reparto di Malattie Infettive di Livorno – spiega il primario del reparto livornese, Spartaco Sani – da sempre si occupa dei pazienti con malattie del fegato non solo di origine infettiva, ma anche derivanti da altre cause come le epatiti autoimmuni, da farmaci, da causa dismetabolica, da alcol ed altre sostanze tossiche. Lo strumento che ci è stato donato consente lo studio della fibrosi epatica e la sua stadiazione in maniera non invasiva, quindi senza l’esecuzione della biopsia. Permette quindi il ricorso alla cosiddette “metodiche di elastografia” che consentono di valutare la rigidità del fegato conseguente alle varie malattie epatiche, di definirne lo stadio e quindi di valutare nel tempo l’evoluzione e la risposta alle terapie, definendone nel tempo la loro efficacia. Il nuovo macchinario risulta molto versatile perché consente di stadiare anche la presenza di grasso nel fegato (steatosi) e l’entità dell’infiammazione , un parametro innovativo di grande importanza per selezionare pazienti candidati a terapie farmacologiche o a modificazioni comportamentali e dello stile di vita. Questi parametri hanno infatti particolare rilevanza nei soggetti con malattia dismetabolica del fegato che rappresenta ad oggi la principale patologia del fegato interessando pazienti diabetici o con grandi obesità con immediate ricadute nelle altre discipline come la diabetologia o l’endocrinologia che si occupano degli stessi pazienti da un punto di vista diverso da quello epatologico. Per questa importante acquisizione vorrei ringraziare le molte persone che si sono prodigate per raggiungere questo traguardo e in particolare Alessandro Baldi che è stato tra i primi a credere nel raggiungimento del risultato”.


“Questa donazione rappresenta un contributo prezioso dal punto di vista clinico – conferma la direzione aziendale – perché consente di migliorare significativamente la qualità della diagnosi e del monitoraggio delle patologie epatiche, riducendo l’invasività degli esami e aumentando l’appropriatezza terapeutica. Allo stesso tempo, conferma il forte legame di fiducia e sostegno che unisce la città di Livorno al proprio ospedale e ai professionisti che ogni giorno vi operano con competenza e dedizione. È anche grazie a questo spirito di collaborazione che possiamo continuare a garantire una sanità pubblica di qualità”.


"Il porto non è fatto soltanto di traffici, ma di persone che hanno a cuore il benessere del territorio. È bello vedere come la comunità portuale si sia fatta parte attiva di questa bellissima iniziativa, esprimendo con determinazione un concreto contributo alla cura e alla salute della collettività", ha dichiarato il commissario straordinario dell'AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Davide Gariglio, che ha voluto ringraziare "quanti si sono spesi in questi mesi per la buona riuscita dell'iniziativa, a cominciare dall'ex segretario generale dell'AdSP, Matteo Paroli, che ha promosso con convinzione la raccolta fondi, contattando ad una ad una le imprese portuali. Un ringraziamento, anche, alla Porto Immobiliare, senza la quale non sarebbe stato possibile effettuare la donazione”.


Nel suo intervento, Matteo Paroli, oggi alla guida dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, ha voluto enfatizzare la generosità e l’altruismo delle imprese portuali e dei servizi tecnico nautici: “È stato un bel gesto e un segno di attenzione per il territorio”, ha dichiarato.
Soddisfatto del risultato raggiunto anche Lorenzo Riposati, Amministratore Unico di Porto Immobiliare srl che, grazie al suo operato amministrativo ha reso materialmente possibile la donazione: “Come realtà pubblica il nostro operato è sempre rivolto a portare beneficio alla collettività. In questa occasione abbiamo potuto farlo in un settore che non ci riguarda direttamente, ma che ci permette in maniera concreta di restituire alla cittadinanza i frutti del nostro operato che fa riferimento non solo all’Autorità di Sistema Portuale, ma anche alla Camera di Commercio che colgo l’occasione per ringraziare per la disponibilità e il sostegno”.


"Lo strumento che viene consegnato oggi al reparto di Malattie Infettive - ha concluso l'assessore alla sanità del Comune di Livorno, Andrea Raspanti - è importante non solo per il suo valore tecnico in quanto migliora l’accuratezza diagnostica e riduce l’invasività degli esami, ma anche per il suo valore sociale e, in un certo senso, politco. È frutto di una bellissima mobilitazione che si inserisce nel solco di una generosità che storicamente l’ambito portuale ha sempre dimostrato. Risponde inoltre, seppure nella prospettiva futura di un nuovo ospedale, alla necessità attuale di garantire a chi lavora adesso in sanità di poterlo fare nelle migliori condizioni assicurando ai cittadini servizi di qualità”.


Alla cerimonia erano presenti oltre ai molti rappresentanti del mondo portuale anche Michela Scarpaci della direzione medica di presidio ospedaliero e Chiara Pini, direttrice dell’Assistenza infermieristica di Livorno.
In foto alcuni momenti della cerimonia.


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