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Attualità giovedì 30 ottobre 2025 ore 12:50

Sicurezza, a Livorno parte la Zona rossa

Piazza Garibaldi diventa Zona rossa. Il Prefetto Dionisi: “Lo Stato è vicino, non repressivo”.



LIVORNO — È entrata in vigore la zona rossa” in Piazza Garibaldi, misura decisa dal Prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, per restituire sicurezza e vivibilità a una delle aree più delicate della città.

“L’intervento, che durerà due mesi, non è una “blindatura” del quartiere ma un rafforzamento della presenza coordinata di Forze dell’ordine e Polizia locale. 

“Non vogliamo punire ma proteggere – ha spiegato Dionisi –. La sicurezza nasce dalla cura dei luoghi e delle persone: vogliamo che i cittadini tornino a vivere la piazza con fiducia.”

L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia di presidio del territorio che, nell’ultimo anno, ha visto oltre settanta operazioni ad alto impatto nei quartieri più sensibili di Livorno. Operazioni che, secondo il Prefetto, hanno dato risultati concreti in termini di arresti, sequestri e deterrenza. 

“Gli organici delle forze di polizia – aggiunge Dionisi – sono adeguati e in costante potenziamento. Lo Stato c’è, e la sua presenza è visibile.”

Parallelamente, proseguono i servizi di pattuglia appiedata e di prossimità, con agenti che ogni giorno incontrano residenti e commercianti, per costruire un rapporto di fiducia e collaborazione diretta.

Nel frattempo arrivano anche nuovi fondi per la sicurezza scolastica: oltre 33.000 euro assegnati al Comune di Livorno dal Ministero dell’Interno nell’ambito del progetto “Scuole Sicure 2025/2026”, destinati a iniziative di prevenzione e contrasto allo spaccio vicino agli istituti.

“Aiutare i ragazzi a scegliere la vita e la responsabilità – ha sottolineato Dionisi – significa prevenire, non punire. La sicurezza nasce anche dalla scuola, dalla famiglia e dal dialogo.”

Il Prefetto ha inoltre richiamato l’importanza di affrontare il fenomeno della droga non solo sul piano repressivo, ma anche culturale ed educativo: “Dobbiamo evitare che i nostri ragazzi si abbandonino alla droga. Lo spaccio si contrasta anche riducendo la domanda, aiutando i giovani a trovare motivazioni, relazioni sane e fiducia nel futuro.” 

Un approccio che unisce prevenzione, ascolto e responsabilità condivisa tra istituzioni, scuola, famiglie e volontariato.

Per il Prefetto, la sfida resta quella di una sicurezza “partecipata”, che unisca istituzioni e cittadini in un patto di fiducia reciproca.

“Nessuna forza da sola può garantire la sicurezza se non esiste una comunità che la vive come un valore condiviso. Lo Stato è forte quando sa farsi comunità", ha concluso il Prefetto.


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