Ansia, depressione e la terra di mezzo
di Federica Giusti - venerdì 04 settembre 2020 ore 07:00
Un’indagine di qualche anno fa ha dimostrato come la Toscana abbia il primato di Regione nella quale vengono utilizzati il maggior numero di psicofarmaci. Lo stesso articolo afferma che alla diminuzione dei casi con diagnosi di schizofrenia corrisponde un aumento di casi di ansia e depressione.Per la mia esperienza clinica, confermo i dati sopra citati. La maggior parte delle persone che richiedono aiuto psicoterapico, presenta sintomi di ansia e depressione.
Ma sappiamo davvero riconoscerle e distinguerle?
In parole molto semplici, senza scomodare i criteri diagnostici del DSM V o dell’ICD-10 (manuali diagnostici usati in “ambito Psi”), provo a descrivere le caratteristiche dell’una e dell’altra.
Persone che soffrono di ANSIA, possono sperimentare una sensazione di pericolo imminente, paura o panico; hanno il fiato corto (presente anche la così detta “fame d’aria”) e un aumento del battito cardiaco. Possono presentarsi tremori, sensazione di eccessivo freddo o, al contrario, elevata sudorazione, accompagnati da dolori muscolari. Sul piano prettamente psicologico, sono persone che si sentono fuori controllo e a disagio nell’ambiente in cui si trovano, anche se familiare.
I sintomi legati alla DEPRESSIONE, invece, fanno riferimento al sentimento dì inutilità trasversale ad ogni aspetto della vita, con vissuti di disperazione, tristezza, pessimismo che fanno perdere l’interesse verso ogni attività che prima veniva percepita come piacevole. Il senso di colpa è pervasivo. Sul piano fisico si possono riscontrare importanti cambiamenti ponderali, con perdita o aumento significativo di peso.
Ci sono, però, alcune caratteristiche che si possono trovare sia nell’una che nell’altra situazione, e che concorrono a creare quella “zona grigia”, una terra di mezzo, a cavallo tra ansia e depressione, e questo può mandarci in confusione.
Mi riferisco a sentimenti come irritazione ed irrequietezza, alla presenza di difficoltà di concentrazione e alla eccessiva affaticabilita’, accompagnata da una costante mancanza di energie e ad una preoccupazione eccessiva per ogni cosa.
Come fare per riconoscere se si tratta dell’una o dell’altra? Innanzitutto parlandone con il vostro medico di fiducia. Il dottor Google, in questi casi -mi verrebbe da dire in ogni caso!- non può aiutarci!
Presa da sola, ognuna di queste sensazioni può essere sufficientemente comune per ognuno di noi, soprattutto in alcune fasi della vita. Ma se vi siete riconosciuti in ciò che avete letto e se pensate che questa condizione sia in essere da più di sei mesi, è arrivato il momento di chiedere una mano ad un professionista! Senza nessuna paura, senza nessuna vergogna, solo armati di coraggio e di una buona dose di amore per sè e per chi vi circonda!
Federica Giusti