La Clownterapia
di Federica Giusti - venerdì 27 settembre 2024 ore 08:00
L’estate è il periodo di aperitivi, cene ed incontri. Ed è proprio in una di queste occasioni che ho conosciuto una futura collega, Lucrezia Leonetti, che mi ha parlato della sua tesi di laurea. L’argomento mi ha subito incuriosita tantissimo e ho pensato di trasformare quella chiacchierata in un Blog scritto a quattro mani.
Voi sapete che cos’è la Clownterapia?
Definita anche terapia del sorriso, consiste nell’utilizzo di alcune metodiche per facilitare il percorso di cura in persone che avvertono un malessere fisico, psichico e psicologico.
Il protagonista è il clown che da un punto di vista psicologico, come ci insegna Fellini, “incarna i caratteri della creatura fantastica che esprime l’aspetto irrazionale dell’uomo, la componente dell’istinto, quel tanto di ribelle e di contestatario contro l’ordine superiore che è in ciascuno di noi”.
Possiede una forte sensibilità e grazie ad essa riesce a mettersi nei panni della persona che ha davanti, comunicando con lei, sia attraverso la voce che con il corpo; riesce a strappare il sorriso anche nei momenti più bui e di tensione, è una vera e propria valvola di sfogo.
Patch Adams ci insegna che una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico.
Negli 1964 fu coniato il termine “GELOTOLOGIA”, per descrivere lo studio scientifico della risata.
Le ricerche dimostrano come il potere della risata fa si che il nostro corpo rilasci endorfine, ovvero neurotrasmettitori dotati di proprietà analgesiche capaci di favorire il sistema immunitario, migliorando così le condizioni di salute.
L’ansia e la depressione si ripercuotono su di esso con effetti negativi in quanto riducono la possibilità di combattere le malattie, mentre la risata e il buonumore aumentano alcune cellule chiamate Natural killer che diventano nostri importanti alleati.
E siccome ridere non costa niente, anzi, abbiamo visto quanto possa essere utile, perché non affrontiamo questo inizio autunno ridendo di più? Chissà se davvero un po' di sana ironia non possa toglierci qualche malessere di torno!
Ps: permettetemi di ringraziare ancora Lucrezia che si è dimostrata molto disponibile a parlare e ad aiutarmi a scrivere questo articolo!
Federica Giusti